Presentazione e Storia

Come ogni struttura che si rispetti, anche il Di.M.I. ha una storia quanto mai articolata ed affonda le sue radici in una lunga tradizione di insegnamento dell’Ars Medica. L’attuale complesso deriva dalla decisione presa nel 1903 di dotare la città di Genova di un nuovo Ospedale che sostituisse l’ormai insufficiente “Pammatone”, primo ospedale cittadino fondato nel 1422 da Bartolomeo Bosco. La scelta cadde sull’area di San Martino e nel 1907 iniziarono i lavori che si conclusero nel 1927. 

Con il trasferimento dell’ospedale nella nuova area fu logico trasferire gli Istituti Clinici ad esso annessi e nacque così il progetto della Città Universitaria del San Martino. I primi lavori di sbancamento per la costruzione delle Cliniche Universitarie cominciarono il 24 maggio del 1914 con la posa della prima pietra della nuova Clinica Medica, alla presenza di re Vittorio Emanuele III e della regina Elena, ed essere poi inaugurata da quest’ultima nel 1930. Fu cosi che, come cita la lapide presente nell’Aula Magna dell’Istituto, La Clinica Medica, istituita nel 1789 come prosecuzione della lunga tradizione di Lettori di Medicina Teorica e Pratica iniziata nel 1635, fu trasferita nella nuova sede a partire dagli anni ‘30 del secolo scorso, sotto la direzione del Prof Nicola Pende. A lui succedettero il Prof Giuseppe Sabatini, Il Prof Lorenzo Antognetti ed il Prof Aminta Fieschi, fino al 1974, quando le trasformazioni della Università Italiana, e della Facoltà di Medicina in particolare, sotta la spinta del crescente numero di iscritti, portò alla creazione di nuove Cattedre di Clinica Medica ed alla fondazione dell’ISMI: Istituto Scientifico di Medicina Interna, che proseguì le sue funzioni fino al 1991, anno di fondazione del Di.M.I.

Il Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche (Di.M.I.), rappresentando fin dall’inizio una realtà molto complessa in termini di settori scientifico-disciplinari ed unità operative mediche in cui si coniugano tre attività istituzionali inscindibili che hanno la missione di generare cultura biomedica: ricerca scientifica, impegno didattico e assistenza medica. La realizzazione di tali molteplici attività è resa possibile dall’inserimento del Di.M.I. nel contesto dell’Ateneo genovese e dell’Università Italiana ed è ancorato alla Sanità pubblica della Regione Liguria nell’ambito dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino di Genova. 

            Si sono succeduti, dalla data di fondazione, i seguenti Direttori:

  • Prof. Giacomo Deferrari (dal 1991 al 1999);

  • Prof. Francesco Indiveri (dal 1999 al 2002);

  • Prof. Franco Patrone (dal 2002 al 2008);

  • Prof. Vincenzo Savarino (dal 2008 al 2015).

  • Prof. Patrizio Odetti (dal 2015 al 2018).

  • Prof. Alberto Ballestrero (dal 2018 ad oggi).

La ricerca scientifica si sviluppa secondo molteplici linee che rispecchiano la complessità degli interessi scientifici dei vari docenti e delle unità operative che sono incardinate nel Dipartimento. Le più recenti linee di ricerca dei vari settori afferenti al Di.M.I. sono riportate nell’elenco sottostante. La produzione di tutta questa proteiforme attività si riassume in circa 300 pubblicazioni annuali sulle migliori riviste della letteratura medica internazionale ed in una serie infinita di partecipazioni a congressi medici nazionali e oltre confine, che vedono molti dei nostri docenti invitati come relatori o moderatori. Il Dipartimento è capace di attrarre annualmente finanziamenti per la ricerca per oltre 3 milioni di euro da enti pubblici e privati, da aziende farmaceutiche e biomedicali e da varie associazioni, a dimostrazione del riconoscimento della capacità dello stesso di inserirsi con proposte e progetti di grande interesse per l’avanzamento delle conoscenze biomediche nel contesto della comunità scientifica italiana ed estera. La risonanza dell’attività scientifica dei ricercatori del Di.M.I. ha generato un tale livello di apprezzamento scientifico che molti di loro sono stati chiamati a far parte di comitati di redazione di riviste mediche prestigiose, di comitati nazionali ed internazionali di selezione di progetti di ricerca, di gruppi di studio di importanti società scientifiche e di altri organismi organizzativi nazionali ed internazionali. Inoltre, molti di essi sono stati invitati a svolgere attività di revisione per i più importanti giornali della letteratura medica internazionale.

 L’attività didattica è articolata nei diversi settori della Medicina Interna e nei vari corsi di laurea su cui opera la Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche. Occorre sottolineare che nel Di.M.I. sono anche incardinate 12 Scuole di Specializzazione di area biomedica e 2 Corsi di Dottorato di ricerca articolati rispettivamente in 3 e in 6 indirizzi. I suddetti percorsi formativi hanno stimolato l’organizzazione di molteplici, periodiche conferenze clinico-scientifiche che costituiscono l’occasione di un costante aggiornamento culturale e di un momento di apertura del Dipartimento alla comunità medica regionale e nazionale ed un elemento di interscambio di contenuti e di idee di ricerca con colleghi e operatori sanitari esterni all’Università. 

L’attività assistenziale si sviluppa con lo scopo di costituire il supporto della ricerca e della didattica. Essa fa perno su circa 300 letti di degenza e 50 letti di day-hospital e su numerosi accessi ambulatoriali suddivisi fra tutte le competenze internistiche e specialistiche di area medica. Questa molteplice attività ha contribuito a rendere il Di.M.I. un affermato punto di riferimento della Sanità regionale e nazionale nell’ambito delle malattie internistiche, cardiovascolari, nefrologiche, gastroenterologiche, endocrinologiche, reumatologiche, emato-oncologiche, immunologiche, geriatriche, diabetologiche e pneumologiche. I risultati delle varie attività del Di.M.I. possono essere facilmente esaminati nelle varie sezioni del nostro sito web e negli archivi elettronici dei più prestigiosi database nazionali ed internazionali. Essi testimoniano che le attività complessive dei docenti del Di.M.I. sono di elevata qualità e partecipano in maniera sostanziale a creare una cultura biomedica ed una tecnologia sanitaria capaci di far progredire le conoscenze scientifiche, migliorare le prestazioni sanitarie e formare in maniera corretta ed efficace le nuove generazioni di operatori sanitari. 

Riteniamo quindi che una realtà come il Di.M.I. sia una risorsa consolidata sia per la comunità scientifica sia per la comunità sociale, che sono i diretti beneficiari della qualità dei nostri risultati nell’ambito della ricerca e della nostra capacità di formare adeguatamente diplomati, laureati, specialisti e dottori di ricerca: è questo, infatti, il contributo più significativo che pensiamo di dover dare al progresso della scienza ed alla società come risultato della nostra missione.

Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2024